Progetto Giù le Mani dalle Donne Gennaio 2014 - Olympia Grifo

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Progetto Giù le Mani dalle Donne Gennaio 2014

Volontariato
IV Edizione Progetto "Giù le Mani dalle Donne" Anno 2014
In seguito agli episodi di violenza contro le donne, di cui la cronaca ci informa sempre più spesso (aggressioni di ex-fidanzati ed ex-mariti, femminicidi, stupri, violenza domestica, ecc) e al continuo ripetersi di suddetti eventi, l’Associazione Olympia Grifo promuove il Progetto "Giù le Mani dalle Donne", corso di Difesa Personale e Antiaggressione Femminile con Tecniche di Difesa Anti-Stupro giunto alla sua IV edizione.


Ideatore del progetto è il Maestro IV Dan di Ju Jitsu Emanuele Fortunato : "Siamo partiti da una semplice domanda: se tu fossi vittima di un tentativo di stupro o di violenza, saresti in grado di difenderti? Ogni donna può infatti diventare vittima di una aggressione: camminare da sole tornando a casa la sera, essere avvicinate da malintenzionati, avvertire panico e senso di impotenza di fronte ad uomini che tentano con la forza un approccio fisico. Senza parlare dei casi di violenza domestica sempre più numerosi. Per questo abbiamo sviluppato un programma tecnico tale da poter essere attuato nella vita di tutti i giorni. Noi vogliamo aiutare tutte le donne, offrendo la nostra esperienza e serietà, per far sì che possano sentirsi più sicure, sia sul piano fisico che psicologico."

Obiettivo del progetto è quello di insegnare ad affrontare e gestire, psicologicamente e fisicamente, le situazioni di pericolo. Si tratta di lezioni pratiche e teoriche con un programma organizzato per creare una vera e propria

Obiettivo del progetto è quello di insegnare ad affrontare e gestire, psicologicamente e fisicamente, le situazioni di pericolo. Si tratta di lezioni pratiche e teoriche con un programma organizzato per creare una vera e propria "mentalità difensiva": prevenzione, difesa verbale e difesa fisica (sia in piedi che a terra), difesa da attacchi armati, tecniche di difesa antistupro, simulazioni di aggressione sotto effetto adrenalinico. Le lezioni saranno tenute da tecnici qualificati e da professionisti impegnati quotidianamente a combattere questa triste realtà (medici, avvocati, psicologi).


Il corso ha una durata di tre mesi ed è rivolto a ragazze e donne di qualsiasi età. È necessario prenotarsi per partecipare al corso.

Per maggiori informazioni e prenotazioni tel.: 3420265892 – e-mail: grifo@polisportivagrifo.it
Olympia Grifo – Via G. Bruno n° 2 – Ruvo di Puglia


Intervista al tecnico Fortunato Emanuele sul sito www.mediaterraneonews.it

RUVO DI PUGLIA - Sono studentesse, casalinghe, insegnanti, infermiere. Donne dai 16 ai 40 anni, pronte ad apprendere le tecniche fisiche, ma anche psicologiche, per stendere in due mosse i possibili aggressori. A Ruvo di Puglia, il maestro IV Dan di Ju Jitsu, Emanuele Fortunato (atleta pluripremiato anche a livello mondiale), è l’ideatore del progetto «Giù le mani dalle donne», corso di difesa personale e di antiaggressione femminile con tecniche di difesa antistupro, organizzato dall’associazione Olympia Grifo.
Essere decise nei modi di fare, nei comportamenti, negli atteggiamenti, con la gestualità ma anche con la parola. Osservare bene un luogo, riconoscere le vie d’uscita e il personale della sicurezza. «Sono piccoli accorgimenti che possono aiutare le donne a mettere in fuga l’aggressore».

Violenza sulle donne, sempre più le vittime. Dai 93 del 2012, ai 103 dell’anno scorso. Sono in continuo aumento i casi di femminicidi in Italia. «Con questa iniziativa vogliamo dare una mano alle donne che hanno subito violenze – ha commentato Emanuele Fortunato – ma anche educare le ragazze, sia a livello fisico che psicologico, per evitare che simili episodi si ripetano».

Maestro, come è strutturato il progetto?
«Il corso, avviato il 28 gennaio scorso, si articola in due mesi. Sono previste sia lezioni di difesa personale ma anche lezioni teoriche, tenute da uno psicologo, un medico e un avvocato. In tal modo il problema della violenza sulle donne viene affrontato nella sua totalità».
Come cambia l’atteggiamento delle donne dall’inizio del progetto alla fine?
«Quando una ragazza entra per la prima volta in palestra è intimorita. Per questo nel corso delle prime lezioni affrontiamo difese molto semplici, a distanza, dove il contatto con il compagno di allenamento è molto lieve (come ad esempio, una presa al polso). Man mano che il corso prosegue, le tecniche di difesa diventano sempre più delicate: lo strangolamento, l’avvolgimento al busto, la lotta a terra. E allo stesso tempo le donne acquisiscono maggiore sicurezza. Infatti nel corso dell’esame finale non hanno paura di affrontare quattro uomini insieme che tentano di aggredirle».
E quanto conta la difesa verbale?
«Oltre alla difesa fisica, l’uso della parola è fondamentale. Quando una ragazza è infastidita da un uomo non deve respingerlo con tono remissivo ma rispondere in modo fermo e deciso. E alzare la voce per denunciarlo».
Qual è il messaggio positivo che vuole trasmettere alle ragazze?
«Le donne che hanno subito violenze non devono sentirsi sole. Devono parlare con gli altri, denunciare l’accaduto. Nelle passate edizioni del progetto, dopo aver seguito il nostro corso, molte donne hanno capito come comportarsi e continuano a ringraziarci per quello che abbiamo fatto per loro».

Essere decise nei modi di fare, nei comportamenti, negli atteggiamenti, con la gestualità ma anche con la parola. Osservare bene un luogo, riconoscere le vie d’uscita e il personale della sicurezza. «Sono piccoli accorgimenti che possono aiutare le donne a mettere in fuga l’aggressore».
Violenza sulle donne, sempre più le vittime. Dai 93 del 2012, ai 103 dell’anno scorso. Sono in continuo aumento i casi di femminicidi in Italia. «Con questa iniziativa vogliamo dare una mano alle donne che hanno subito violenze – ha commentato Emanuele Fortunato – ma anche educare le ragazze, sia a livello fisico che psicologico, per evitare che simili episodi si ripetano».
Maestro, come è strutturato il progetto?
«Il corso, avviato il 28 gennaio scorso, si articola in due mesi. Sono previste sia lezioni di difesa personale ma anche lezioni teoriche, tenute da uno psicologo, un medico e un avvocato. In tal modo il problema della violenza sulle donne viene affrontato nella sua totalità».
Come cambia l’atteggiamento delle donne dall’inizio del progetto alla fine?
«Quando una ragazza entra per la prima volta in palestra è intimorita. Per questo nel corso delle prime lezioni affrontiamo difese molto semplici, a distanza, dove il contatto con il compagno di allenamento è molto lieve (come ad esempio, una presa al polso). Man mano che il corso prosegue, le tecniche di difesa diventano sempre più delicate: lo strangolamento, l’avvolgimento al busto, la lotta a terra. E allo stesso tempo le donne acquisiscono maggiore sicurezza. Infatti nel corso dell’esame finale non hanno paura di affrontare quattro uomini insieme che tentano di aggredirle».
E quanto conta la difesa verbale?
«Oltre alla difesa fisica, l’uso della parola è fondamentale. Quando una ragazza è infastidita da un uomo non deve respingerlo con tono remissivo ma rispondere in modo fermo e deciso. E alzare la voce per denunciarlo».
Qual è il messaggio positivo che vuole trasmettere alle ragazze?
«Le donne che hanno subito violenze non devono sentirsi sole. Devono parlare con gli altri, denunciare l’accaduto. Nelle passate edizioni del progetto, dopo aver seguito il nostro corso, molte donne hanno capito come comportarsi e continuano a ringraziarci per quello che abbiamo fatto per loro».

asd OLYMPIA GRIFO • Via Mercadante n° 10 • Ruvo di Puglia (BA) • Tel. 3420265892 • grifo@polisportivagrifo.it • www.polisportivagrifo.it
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